Cassazione penale Sez. III sentenza n. 46802 del 18 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:46802PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un soggetto in un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati, come il reato di contraffazione alimentare, può essere desunto da indizi esterni quali l'esistenza di una struttura organizzativa, anche rudimentale, la disponibilità di mezzi necessari per l'attuazione del programma criminoso, la distribuzione di compiti per la realizzazione e reiterazione dei singoli delitti, nonché la prova della partecipazione diretta del soggetto alle attività illecite, come l'emissione di assegni per l'acquisto di materiali utilizzati per la sofisticazione dei prodotti. Tali elementi, se adeguatamente motivati dal giudice di merito, sono sufficienti a ritenere integrata l'"affectio societatis" del soggetto nei confronti dell'associazione, anche in assenza di una formale intestazione a suo nome dei beni strumentali all'attività criminosa, essendo irrilevante che il luogo utilizzato per le operazioni illecite fosse di proprietà di un terzo, purché messo a disposizione dell'associazione. Il controllo di legittimità della Corte di Cassazione sulla motivazione dei provvedimenti restrittivi della libertà personale e di quelli pronunciati dal tribunale del riesame è diretto a verificare la congruenza logica e la completezza dell'apparato argomentativo che collega gli indizi alla conclusione del giudizio di probabile colpevolezza, senza poter sindacare il merito della ricostruzione fattuale e l'apprezzamento delle prove, quando la motivazione sia adeguata ed esente da errori logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensore di Ma. Co. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del tribunale della liberta' di Bari del 5 maggio del 2008;

udita la relazione del consigliere dott. Ciro Petti;

sentito il sostituto procuratore generale dott. Vito D'Ambrosio, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso;

letti il ricorso e l'ordinanza denunciata.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza del 5 maggio del 2008, il tribunale della lib…

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