Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15618 del 10 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:15618PEN

Massima

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Il giudice, nell'esercizio del proprio potere di correzione degli errori materiali contenuti negli atti processuali, può rettificare la data di commissione del reato indicata nell'imputazione, senza che ciò comporti una modifica del capo di imputazione tale da richiedere la notifica agli imputati contumaci, quando l'errore risulti evidente dalla motivazione della sentenza impugnata e gli atti del processo. Tale correzione, effettuata ai sensi dell'art. 130 c.p.p., non inficia la validità della pronuncia, essendo finalizzata a ripristinare la correttezza formale dell'atto, senza incidere sulla sostanza dell'accertamento giudiziale. Il giudice, pertanto, può legittimamente procedere alla rettifica della data di commissione del reato, anche in assenza di una specifica contestazione agli imputati contumaci, al fine di evitare l'intervenuta prescrizione del reato e garantire il corretto esercizio dell'azione penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. D'. GI. nato il (OMESSO);

2. D'. AN. nata il (OMESSO);

avverso la sentenza del 11/06/2008 della Corte di Appello di Palermo;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAGO Geppino;

sentite le conclusioni del Procuratore Generale in persona del Dott. PASSACANTANDO Guglielmo che ha concluso per l'inammissibilita'.

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