Tribunale Amministrativo Regionale Calabria - Catanzaro sentenza breve n. 1390 del 2020
ECLI:IT:TARCZ:2020:1390SENB
Massima
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Il provvedimento amministrativo contingibile e urgente adottato dal Sindaco, che limita l'orario di apertura dei distributori automatici di alimenti e bevande, è illegittimo in quanto non risulta adeguatamente motivato in relazione alla sussistenza dei presupposti di necessità e urgenza, nonché in assenza di una valutazione comparativa degli interessi pubblici e privati coinvolti. Il Comune, pertanto, è tenuto a risarcire le spese di giudizio sostenute dal ricorrente in conseguenza dell'annullamento del provvedimento, in applicazione del principio della soccombenza virtuale.
Il provvedimento amministrativo contingibile e urgente adottato dal Sindaco, che limita l'orario di apertura dei distributori automatici di alimenti e bevande, è illegittimo in quanto non risulta adeguatamente motivato in relazione alla sussistenza dei presupposti di necessità e urgenza, nonché in assenza di una valutazione comparativa degli interessi pubblici e privati coinvolti. Il Comune, pertanto, è tenuto a risarcire le spese di giudizio sostenute dal ricorrente in conseguenza dell'annullamento del provvedimento, in applicazione del principio della soccombenza virtuale.
Il provvedimento amministrativo contingibile e urgente adottato dal Sindaco, che limita l'orario di apertura dei distributori automatici di alimenti e bevande, è illegittimo in quanto non risulta adeguatamente motivato in relazione alla sussistenza dei presupposti di necessità e urgenza, nonché in assenza di una valutazione comparativa degli interessi pubblici e privati coinvolti. Il Comune, pertanto, è tenuto a risarcire le spese di giudizio sostenute dal ricorrente in conseguenza dell'annullamento del provvedimento, in applicazione del principio della soccombenza virtuale.
Il provvedimento amministrativo contingibile e urgente adottato dal Sindaco, che limita l'orario di apertura dei distributori automatici di alimenti e bevande, è illegittimo in quanto non risulta adeguatamente motivato in relazione alla sussistenza dei presupposti di necessità e urgenza, nonché in assenza di una valutazione comparativa degli interessi pubblici e privati coinvolti. Il Comune, pertanto, è tenuto a risarcire le spese di giudizio sostenute dal ricorrente in conseguenza dell'annullamento del provvedimento, in applicazione del principio della soccombenza virtuale.
Il provvedimento amministrativo contingibile e urgente adottato dal Sindaco, che limita l'orario di apertura dei distributori automatici di alimenti e bevande, è illegittimo in quanto non risulta adeguatamente motivato in relazione alla sussistenza dei presupposti di necessità e urgenza, nonché in assenza di una valutazione comparativa degli interessi pubblici e privati coinvolti. Il Comune, pertanto, è tenuto a risarcire le spese di giudizio sostenute dal ricorrente in conseguenza dell'annullamento del provvedimento, in applicazione del principio della soccombenza virtuale.
Il provvedimento amministrativo contingibile e urgente adottato dal Sindaco, che limita l'orario di apertura dei distributori automatici di alimenti e bevande, è illegittimo in quanto non risulta adeguatamente motivato in relazione alla sussistenza dei presupposti di necessità e urgenza, nonché in assenza di una valutazione comparativa degli interessi pubblici e privati coinvolti. Il Comune, pertanto, è tenuto a risarcire le spese di giudizio sostenute dal ricorrente in conseguenza dell'annullamento del provvedimento, in applicazione del principio della soccombenza virtuale.
Il provvedimento amministrativo contingibile e urgente adottato dal Sindaco, che limita l'orario di apertura dei distributori automatici di alimenti e bevande, è illegittimo in quanto non risulta adeguatamente motivato in relazione alla sussistenza dei presupposti di necessità e urgenza, nonché in assenza di una valutazione comparativa degli interessi pubblici e privati coinvolti. Il Comune, pertanto, è tenuto a risarcire le spese di giudizio sostenute dal ricorrente in conseguenza dell'annullamento del provvedimento, in applicazione del principio della soccombenza virtuale.
Il provvedimento amministrativo contingibile e urgente adottato dal Sindaco, che limita l'orario di apertura dei distributori automatici di alimenti e bevande, è illegittimo in quanto non risulta adeguatamente motivato in relazione alla sussistenza dei presupposti di necessità e urgenza, nonché in assenza di una valutazione comparativa degli interessi pubblici e privati coinvolti. Il Comune, pertanto, è tenuto a risarcire le spese di giudizio sostenute dal ricorrente in conseguenza dell'annullamento del provvedimento, in applicazione del principio della soccombenza virtuale.
Il provvedimento amministrativo contingibile e urgente adottato dal Sindaco, che limita l'orario di apertura dei distributori automatici di alimenti e bevande, è illegittimo in quanto non risulta adeguatamente motivato in relazione alla sussistenza dei presupposti di necessità e urgenza, nonché in assenza di una valutazione comparativa degli interessi pubblici e privati coinvolti. Il Comune, pertanto, è tenuto a risarcire le spese di giudizio sostenute dal ricorrente in conseguenza dell'annullamento del provvedimento, in applicazione del principio della soccombenza virtuale.
Il provvedimento amministrativo contingibile e urgente adottato dal Sindaco, che limita l'orario di apertura dei distributori automatici di alimenti e bevande, è illegittimo in quanto non risulta adeguatamente motivato in relazione alla sussistenza dei presupposti di necessità e urgenza, nonché in assenza di una valutazione comparativa degli interessi pubblici e privati coinvolti. Il Comune, pertanto, è tenuto a risarcire le spese di giudizio sostenute dal ricorrente in conseguenza dell'annullamento del provvedimento, in applicazione del principio della soccombenza virtuale.
Sentenza completa
Pubblicato il 30/07/2020
N. 01390/2020 REG.PROV.COLL.
N. 00714/2020 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria
(Sezione Prima)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
ex art. 60 cod. proc. amm.; sul ricorso numero di registro generale 714 del 2020, proposto da Saibabar s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentata e difesa dall’avvocato Giuseppe Pitaro, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
contro
Comune di Soverato, non costituito in giudizio; Ministero dell’Interno, in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentato e difeso dall’Avvocatura Distrettuale Catanzaro, domiciliataria ex lege in Catanzaro, via G. Da Fiore n. 34;
per l’annullamento
dell’Ordinanza del Sindaco del Comune di Soverato n. 1…
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