Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di sgombero di un'area demaniale marittima, afferma che: 1. La giurisdizione del giudice amministrativo sussiste quando la controversia è incentrata sulla legittimità e sui vizi del provvedimento impugnato, riguardante l'occupazione sine titulo di un'area demaniale e l'esercizio dei poteri sanzionatori da parte dell'amministrazione, indipendentemente dall'accertamento della titolarità dell'area. 2. L'ordinanza di sgombero adottata ai sensi dell'art. 35 del D.P.R. n. 380/2001 è legittima anche in assenza di una previa diffida, poiché tale diffida può essere contenuta nello stesso provvedimento sanzionatorio, attribuendo al privato un termine per provvedere in proprio alla demolizione prima dell'intervento pubblico. 3. L'erronea indicazione degli articoli di riferimento nella motivazione dell'ordinanza non ne determina l'invalidità, purché non impedisca di individuare i presupposti di fatto e le ragioni di diritto sottesi al provvedimento. 4. La circostanza che il Comune avesse in precedenza autorizzato l'occupazione dell'area mediante un bando pubblico non costituisce un valido titolo edilizio, in quanto tale bando era privo di indicazioni specifiche sulle caratteristiche delle costruzioni e precedente alla lottizzazione e cessione dei terreni ai privati. 5. La sussistenza di vincoli paesaggistici e idrogeologici sull'area, non sanati, legittima l'adozione del provvedimento di sgombero, indipendentemente dalla certezza della demanialità dell'area, in quanto l'art. 35 del D.P.R. n. 380/2001 si applica anche alle occupazioni abusive di suoli pubblici.