Il medico che, nell'esercizio della professione, tiene una condotta non conforme ai principi di correttezza e lealtà nei confronti dell'Ordine professionale, prospettando informazioni contraddittorie o mistificatorie, può essere sottoposto a procedimento disciplinare e sanzionato con la sospensione dall'esercizio della professione, anche in considerazione di precedenti violazioni disciplinari connesse all'irregolarità della pubblicità sanitaria. La mancata predisposizione della cartella clinica in occasione di un intervento chirurgico, nonché l'attivazione di un sito internet autopromozionale contenente riferimenti a titoli professionali non posseduti e immagini non confacenti alla dignità della professione, integrano illeciti disciplinari sanzionabili. Il procedimento disciplinare può proseguire anche in pendenza di eventuali procedimenti penali, salvo la possibilità di disporne la sospensione ove emergano elementi che facciano ritenere il medico vittima di un complotto familiare che lo abbia estromesso indebitamente dal centro medico di cui era direttore sanitario, con conseguente impossibilità di adempiere agli obblighi professionali. In ogni caso, il medico è tenuto a collaborare lealmente con l'Ordine professionale nel corso del procedimento disciplinare, pena l'aggravamento della sanzione.