Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23803 del 16 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:23803PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni ai sensi dell'art. 12-sexies del d.l. n. 306/1992 nei confronti di un terzo estraneo al procedimento penale non può fondarsi sulla mera presunzione di fittizia intestazione, ma richiede che l'accusa dimostri, attraverso elementi fattuali gravi, precisi e concordanti, l'effettiva disponibilità del bene in capo all'indagato, superando la coincidenza tra titolarità formale e disponibilità effettiva. L'onere probatorio non può essere invertito a carico del terzo, il quale non è tenuto a giustificare la provenienza dei beni nella sua disponibilità, essendo invece l'accusa gravata di provare la divergenza tra intestazione formale e disponibilità sostanziale del bene in capo all'indagato. Il giudice ha l'obbligo di motivare in modo approfondito le ragioni per le quali ritiene integrata la prova della fittizia intestazione, senza poter fare ricorso a presunzioni semplici o a meri richiami a precedenti provvedimenti cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. COSCIONI G. - rel. Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 23/12/2018 del TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIUSEPPE COSCIONI;
sentite le conclusioni del PG Dr. ALESSANDRO CIMMINO, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
sentito il difensore, Avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'Avv. (OMISSIS), la quale ha insistito nell'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribu…

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