Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15653 del 14 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:15653PEN

Massima

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Il diritto di critica politica non può essere esercitato in modo da travalicare i limiti della continenza espressiva e degenerare in attacchi gratuiti e offensivi della sfera morale e della reputazione altrui. Pertanto, l'espressione di giudizi e valutazioni, anche aspri, sulla condotta di uomini politici e di pubblici amministratori è legittima e tutelata dalla libertà di manifestazione del pensiero, a condizione che essa si mantenga entro i confini della continenza formale e della verità sostanziale dei fatti posti a fondamento del giudizio critico. Esula da tale ambito di liceità l'utilizzo di espressioni offensive, gratuitamente diffamatorie e prive di qualsivoglia riscontro fattuale, le quali integrano gli estremi del reato di diffamazione, senza che possa invocarsi a propria discolpa il diritto di critica politica. Quest'ultimo, infatti, non costituisce una sorta di "patente di immunità" per qualsiasi tipo di affermazione lesiva della reputazione altrui, ma deve essere esercitato nel rispetto dei limiti derivanti dalla tutela della personalità individuale e della dignità umana, come beni costituzionalmente protetti. Ne consegue che, ove l'esercizio del diritto di critica trascenda tali limiti, dando luogo a dichiarazioni offensive e prive di riscontro fattuale, il soggetto che le ha proferite può essere chiamato a rispondere del reato di diffamazione, senza che possa invocare a propria discolpa la mera finalità di critica politica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. BRUNO Paolo - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte d'appello di Palermo del 20 aprile 2015;
letti gli atti, il ricorso e la sentenza impugnata;
udita la relazione del consigliere Paolo Antonio Bruno;
sentito il Procuratore della Repubblica in persona del Sostituto Oscar Cedrangolo, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso;
sentito, altresi', l'avv. (OMISSIS), anche in sostituzione del codifensore avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza indicat…

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