Il mancato adempimento degli obblighi vaccinali non può comportare l'esclusione definitiva dello studente dalla frequenza scolastica, dovendo essere garantito il diritto all'istruzione mediante l'adozione di misure alternative che consentano la regolare partecipazione alle attività didattiche, salvo il caso in cui l'inosservanza delle prescrizioni vaccinali possa determinare un concreto pericolo per la salute pubblica. L'amministrazione scolastica, pertanto, è tenuta a valutare con attenzione le singole situazioni, contemperando il dovere di tutelare la salute collettiva con il diritto fondamentale all'istruzione, e a disporre, ove possibile, soluzioni che permettano la frequenza scolastica, anche attraverso l'adozione di misure di prevenzione e contenimento del rischio epidemiologico. Solo in presenza di un grave e attuale pericolo per la salute pubblica, comprovato da idonea documentazione, può essere legittimamente disposta l'esclusione temporanea dello studente, con l'obbligo per l'amministrazione di adottare ogni iniziativa utile al rientro dello stesso nella comunità scolastica non appena cessate le condizioni di rischio. In ogni caso, l'amministrazione è tenuta a garantire il diritto allo studio mediante l'attivazione di percorsi formativi alternativi che assicurino il proseguimento del percorso educativo.