Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48125 del 4 dicembre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:48125PEN

Massima

Il divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi da essa abitualmente frequentati, anche se esteso ai familiari, può essere legittimamente disposto dal giudice quando sussistono gravi indizi di condotte persecutorie reiterate, nonostante precedenti ammonimenti, e concrete esigenze cautelari volte a tutelare la vittima dal pericolo di reiterazione del reato, purché la motivazione del provvedimento sia completa, logica e scevra da vizi di illogicità manifesta. Il giudice deve indicare specificamente i luoghi dai quali l'indagato è tenuto a mantenersi lontano, in conformità ai principi enunciati dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. SESSA Renata - rel. Consigliere

Dott. SGUBBI Vincenzo - Consigliere

Dott. CIRILLO Pierangelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 30/05/2023 dei TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. SESSA RENATA;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. PASSAFIUME SABRINA.
RITENUTO IN FATTO
1. L'ordinanza impugnata e' stata pronunziata il 30 maggio 2023 dal Tribunale del riesame di Catanzaro, e ha confermato l'ordinanza cautelare - emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cosenza nei confronti di (OM…

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