Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la legittimità di un provvedimento di acquisizione coattiva di un'area condominiale ai sensi dell'art. 42-bis del D.P.R. n. 327/2001, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Il giudice amministrativo ha giurisdizione incidentale, ai sensi dell'art. 8 c.p.a., per conoscere della questione di inefficacia/nullità di un atto di compravendita invocato dalla parte pubblica per paralizzare la domanda di restituzione dell'area illegittimamente occupata, in quanto tale questione è pregiudiziale e strumentale alla decisione della domanda principale rientrante nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. 2. L'obbligo di cessione gratuita di aree previsto in una convenzione di lottizzazione non è perpetuo, ma soggetto a prescrizione decennale, decorso il quale l'Amministrazione non può più agire per l'adempimento, essendo preclusa ogni azione costitutiva. 3. L'occupazione e la manipolazione di un bene immobile privato da parte della P.A., in assenza di un valido provvedimento espropriativo, integra un illecito permanente che dà luogo a un diritto al risarcimento del danno in capo al proprietario, da liquidarsi in via equitativa tenendo conto delle circostanze del caso concreto. 4. Il provvedimento di acquisizione coattiva ex art. 42-bis del D.P.R. n. 327/2001 è legittimo laddove l'Amministrazione abbia adeguatamente motivato in merito alla sussistenza di attuali ed eccezionali ragioni di interesse pubblico prevalenti sull'interesse privato, nonché abbia riconosciuto il giusto ristoro patrimoniale e non patrimoniale in favore del proprietario.