Cassazione penale Sez. III sentenza n. 15425 del 6 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:15425PEN

Massima

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Il reato di esecuzione di opere edilizie in assenza di titolo abilitativo o in totale difformità rispetto ad esso, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, si consuma non solo con la realizzazione iniziale dell'opera abusiva, ma anche con il suo successivo completamento, anche se in epoca diversa, in quanto il perfezionamento dell'illecito edilizio si realizza con l'ultimazione dell'intervento costruttivo, a prescindere dalla circostanza che alcune parti dell'opera siano state realizzate in precedenza. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato, non rileva la mera iniziazione dei lavori in epoca anteriore alla contestazione, essendo necessario che l'opera sia stata completata, anche se in un momento successivo, in assenza del prescritto titolo edilizio. Inoltre, la realizzazione di opere edilizie in assenza di titolo abilitativo o in totale difformità rispetto ad esso, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, integra il reato di cui all'art. 44, lett. c), del d.P.R. n. 380 del 2001, a prescindere dalla circostanza che il seminterrato risultasse già fruibile e realizzato in precedenza, in quanto l'ulteriore scavo effettuato per renderlo utilizzabile costituisce una necessaria prosecuzione dell'intero manufatto abusivo. Infine, l'istanza di concessione edilizia in sanatoria, presentata successivamente alla realizzazione delle opere abusive, non determina l'estinzione del reato, in quanto il reato si perfeziona con la realizzazione dell'intervento edilizio in assenza del prescritto titolo, a prescindere dalla successiva presentazione di una domanda di sanatoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. ROSI Elisabetta - rel. Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 05/12/2016 della CORTE APPELLO di LECCE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa ROSI ELISABETTA;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. SPINACI SANTE;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
Udito il difensore;
In merito all'istanza di rinvio della ricorrente per impedimento fisico il Proc. Gen. la ritiene …

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