Il rilascio della concessione edilizia in sanatoria ai sensi dell'art. 13 della L. 28.2.1985, n. 47 (ora art. 36 del d.P.R. 6.6.2001, n. 380) è ammissibile anche per opere realizzate senza titolo in zone sottoposte a vincolo paesaggistico, in quanto tale istituto è diretto a sanare le opere solo formalmente abusive, ma conformi nella sostanza alla disciplina urbanistica applicabile per l'area su cui sorgono, vigente sia al momento della loro realizzazione che al momento della presentazione dell'istanza di sanatoria. L'accertamento di conformità previsto dalla norma ha natura vincolata e oggettiva, non comportando alcuna valutazione discrezionale da parte dell'autorità procedente, la quale deve limitarsi a verificare la conformità dell'opera alla normativa urbanistica ed edilizia applicabile. Pertanto, qualora l'intervento edilizio, come nel caso di rifacimento di un muro di recinzione e tinteggiatura di immobili, possa essere qualificato come manutenzione ordinaria e risanamento conservativo, non necessitando del previo rilascio di alcun titolo abilitativo, l'amministrazione non può legittimamente ordinarne la demolizione, ma è tenuta a valutare la possibilità di rilasciare la concessione edilizia in sanatoria, ai sensi della citata normativa, senza poter opporre il mero parere negativo della commissione edilizia.