Cassazione penale Sez. I sentenza n. 27847 del 19 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:27847PEN

Massima

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Il reato di insubordinazione con ingiuria aggravata si configura quando il militare, in riferimento ad attività di servizio, rifiuta di compiere gli atti delegatigli e si rivolge con toni ingiuriosi al superiore, anche compiendo atti di insofferenza, in presenza di più persone. Tale condotta, oggettivamente grave e lesiva dei valori protetti dalla norma incriminatrice, non può essere considerata di particolare tenuità ai fini dell'applicazione della causa di non punibilità di cui all'art. 131-bis c.p., in quanto denota una scarsa sensibilità alle esigenze di servizio. La ricostruzione dei fatti e l'identificazione del destinatario delle espressioni ingiuriose, effettuata sulla base delle convergenti dichiarazioni testimoniali, è logica e immune da vizi di motivazione. La pena inflitta, determinata in relazione alla complessiva gravità della condotta, risulta congrua.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. SANDRINI Enrico Giuseppe - Consigliere

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/05/2019 della CORTE MILITARE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MAGI RAFFAELLO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore FLAMINI L. M. che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammiassibilita' del ricorso.
IN FATTO E IN DIRITTO
1. Con sentenza emessa in data 6 novembre 2018 il GUP del Tribunale Militare di V…

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