Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da un privato avverso il diniego dell'ANAS di autorizzare l'accesso da Corso Italia per la realizzazione di un parcheggio interrato, afferma il seguente principio di diritto: L'art. 28, comma 3, del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada, che prevede distanze minime dal confine stradale in assenza di strumento urbanistico vigente, non trova applicazione quando il Comune è dotato di un Piano Regolatore Generale, anche se questo non stabilisce distanze minime per le strade di tipo "E" ed "F". In tal caso, infatti, l'ANAS non può negare il nulla osta all'accesso dalla strada in questione sulla base della citata disposizione regolamentare, non sussistendone i presupposti applicativi. L'Amministrazione è pertanto tenuta a rilasciare il nulla osta richiesto, non potendo opporre vincoli di distanza non previsti dallo strumento urbanistico comunale vigente. Il diniego opposto dall'ANAS risulta, pertanto, illegittimo e va annullato. Quanto al risarcimento del danno, il Tribunale ritiene fondata la domanda limitatamente al maggior costo dell'intervento derivante dal differimento della realizzazione, quantificando tale pregiudizio in euro 5.000,00, mentre esclude il ristoro del lucro cessante per la locazione e la vendita del bene, in considerazione del vincolo pertinenziale che grava sui parcheggi realizzati ai sensi della legge n. 122/1989.