Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel respingere il ricorso proposto dalla società Immobiliare Sanvalentino S.r.l. avverso il diniego del Comune di Fiesole al rilascio del permesso di costruire per la demolizione e ricostruzione di un immobile di sua proprietà, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'intervento edilizio di sostituzione/ristrutturazione edilizia di un immobile è soggetto alla regola del tempus regit actum, per cui il nuovo titolo edilizio deve essere adottato secondo le norme vigenti al momento della sua emanazione, senza possibilità di applicare retroattivamente le definizioni e i parametri urbanistici previgenti. 2. Il Comune, nel disciplinare le operazioni di ristrutturazione e sostituzione edilizia, può fare ricorso alla nozione di "volume virtuale" dettata dall'art. 24 della D.P.G.R. n. 64/2013, che autorizza un calcolo della volumetria riutilizzabile prendendo a riferimento l'ingombro dell'intero edificio e non dei suoi singoli piani. Tuttavia, il Comune non è obbligato a recepire tale parametro nei propri strumenti urbanistici, potendo prevedere l'applicazione generalizzata della nozione ordinaria di volume di cui all'art. 23 della medesima delibera regionale. 3. Il riferimento ai "parametri urbanistici" contenuto nell'art. 25 del Regolamento Urbanistico del Comune di Fiesole, ai fini del recupero del volume originario in caso di demolizione e ricostruzione, deve essere inteso come comprensivo non solo del volume, ma anche della superficie lorda, dell'altezza massima e del numero di piani, così come puntualmente definiti dalla normativa comunale, senza che ciò escluda la possibilità di una riorganizzazione planivolumetrica dell'immobile.