Il pubblico dipendente che si allontana arbitrariamente dal luogo di lavoro senza timbrare il badge, omettendo di registrare la propria assenza, integra il reato di truffa aggravata ai danni della pubblica amministrazione, in quanto tale condotta realizza artifici e raggiri idonei a indurre in errore l'ente pubblico circa l'effettiva prestazione lavorativa, cagionandogli un danno patrimoniale ingiusto sotto forma di retribuzione indebitamente percepita. Inoltre, la medesima condotta integra il reato di false attestazioni o certificazioni di cui all'art. 55-quinquies del d.lgs. n. 165/2001, in quanto il pubblico dipendente attesta falsamente la propria presenza in servizio mediante l'alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente. Tali reati possono concorrere materialmente, in quanto tutelano beni giuridici distinti, ovvero il patrimonio dell'ente pubblico e il buon andamento della pubblica amministrazione. La serialità e l'abitualità della condotta illecita, nonché l'entità complessiva del danno cagionato, escludono l'applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131-bis c.p. La pena irrogata deve essere proporzionata alla gravità della condotta, tenuto conto del ruolo apicale ricoperto dal pubblico dipendente all'interno dell'amministrazione e del pregiudizio arrecato al buon funzionamento dell'ente.