Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 106 del 5 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:106PEN

Massima

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Il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro di cui all'art. 603-bis c.p. si configura quando il datore di lavoro, in violazione delle norme in materia di sicurezza e igiene sul lavoro o sottoponendo i lavoratori a condizioni di lavoro, retributive o normative degradanti, tragga un ingiusto profitto dallo sfruttamento della loro condizione di bisogno. Il profitto confiscabile ai sensi dell'art. 603-bis, comma 2, c.p. comprende ogni utilità patrimoniale conseguita dal datore di lavoro in rapporto di immediata e diretta derivazione causale con la condotta illecita, ivi incluse le differenze retributive non corrisposte ai lavoratori sfruttati. Tuttavia, l'esatta quantificazione del profitto confiscabile richiede un'adeguata motivazione che specifichi il nesso di causalità tra la condotta di sfruttamento e l'arricchimento del datore di lavoro, tenendo conto anche di eventuali pagamenti o restituzioni effettuati in favore dei lavoratori, al fine di rispettare il principio di proporzionalità tra il sequestro e il profitto confiscabile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CIAMPI Francesco - Presidente

Dott. FERRANTI Donatella - Consigliere

Dott. BRUNO Mariarosar - rel. Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

Dott. VIGNALE Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 27/04/2022 del TRIB. LIBERTA' di CUNEO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MARIAROSARIA BRUNO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. MARILIA DI NARDO, che conclude per l'inammissibilita';
E' presente l'avvocato (OMISSIS) del foro di TORINO in difesa di: (OMISSIS);
(OMISSIS) S.R.L.;
Il difensore presente chiede l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con provvedimento del 27/4…

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