Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19253 del 9 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:19253PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice può disporre la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un soggetto indagato per gravi reati associativi, di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di corruzione, qualora risultino gravi indizi di colpevolezza e sussistano concreti e attuali pericoli di fuga, inquinamento probatorio e reiterazione del reato. In particolare, il giudice deve valutare in modo analitico e globale gli elementi indiziari emersi a carico dell'indagato, dando conto in maniera logica ed adeguata delle ragioni che giustificano l'applicazione della misura cautelare. Tali ragioni devono essere fondate sulla gravità del quadro indiziario, sulla complessità e articolazione delle condotte delittuose contestate, sulla molteplicità degli episodi e sul rilevante arco temporale in cui si sono verificati, nonché sulla concreta pericolosità sociale dell'indagato, desumibile anche dal suo comportamento successivo alle investigazioni. Il giudice deve altresì motivare in modo specifico in ordine al concreto pericolo di inquinamento probatorio, legato alla capacità dell'indagato di alterare il quadro documentale, e alla sua propensione a delinquere, anche sulla base di elementi sintomatici di valutazione. Tali valutazioni devono essere sorrette da un percorso argomentativo chiaro, logico e privo di vizi, senza che sia possibile una nuova o diversa valutazione degli elementi indizianti o delle esigenze cautelari in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 960/2013 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 01/07/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GAETANO DE AMICIS;

sentite le conclusioni del PG Dott. ANIELLO Roberto che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS) che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 1 - 9 luglio 2013 il Tribunale del riesame di Palermo ha rig…

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