Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28392 del 12 ottobre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:28392PEN

Massima

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Il reato di furto aggravato, ai sensi degli articoli 110, 624, 625, comma 1, nn. 2 e 7 c.p., è soggetto a un termine di prescrizione minimo di dieci anni e massimo di dodici anni e sei mesi, ai sensi degli articoli 157 e 161 c.p. Tale termine di prescrizione può essere sospeso per specifici motivi di legge, come nel caso di impugnazioni e procedimenti giudiziari, prolungando ulteriormente il periodo entro cui il reato può essere perseguito. La Corte di Cassazione, nel valutare la tempestività dell'impugnazione, deve pertanto verificare attentamente la decorrenza e l'eventuale sospensione del termine prescrizionale, al fine di accertare la sussistenza dei presupposti per la declaratoria di estinzione del reato per intervenuta prescrizione. L'omissione di tale verifica, nonostante la deduzione della prescrizione da parte dell'imputato, integra un errore di diritto che comporta l'inammissibilità del ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. ROMANO Miche - rel. Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso straordinario ex articolo 625-bis c.p.p. proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
per la correzione dell'errore di fatto contenuto nella sentenza n. 4071/20 del 04/05/2018 della Prima Sezione Penale;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
udito il difensor…

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