Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22002 del 22 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:22002PEN

Massima

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Il comportamento offensivo e ingiurioso nei confronti di una persona, anche se provocato da precedenti contrasti e conflittualità tra le parti, non può essere giustificato dall'esimente dello "stato d'ira" prevista dall'art. 599 c.p. Il giudice, nel valutare la responsabilità penale dell'imputato, deve considerare attentamente le risultanze probatorie, senza limitarsi a una mera interpretazione diversa dei fatti, ma motivando in modo puntuale e coerente la propria decisione, anche in relazione alle pretese ragioni di contrasto esistenti tra le parti. Le dichiarazioni della persona offesa e le testimonianze, se valutate in modo conforme ai principi giurisprudenziali, costituiscono elementi di prova idonei a fondare la condanna, senza che possano essere censurate come meramente generiche o contraddittorie, salvo che il giudice non abbia omesso di esaminare aspetti rilevanti del contesto in cui si è verificato il fatto. In tali casi, la sentenza di condanna, adeguatamente motivata, non può essere considerata affetta da vizi logici o da erronea applicazione della legge penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS S. - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 7/2011 TRIBUNALE di COSENZA, del 10/10/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 31/01/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'ANGELO Giovanni che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) che chiede l'accoglimento del ricorso.

RITE…

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