Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7431 del 15 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:7431PEN

Massima

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Il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di plurime rapine si configura quando vi sia la prova di un accordo associativo stabile, di una struttura organizzativa, di una ripartizione di compiti tra i membri del sodalizio e della consapevolezza di ciascuno di contribuire alla realizzazione del programma criminoso comune, anche attraverso il ricorso a modalità esecutive omogenee, la capacità di mutare i ruoli in base all'obiettivo prescelto, la programmazione di attività future per reperire ulteriori proventi illeciti e il riferimento logistico comune. La partecipazione ai singoli episodi delittuosi, anche se sporadici e distanti nel tempo, può integrare il contributo rilevante ai fini della configurabilità del reato associativo, purché si inserisca in tale contesto organizzativo stabile. Ai fini dell'applicazione dell'attenuante della minima partecipazione, non è sufficiente una minore efficacia causale dell'attività prestata dal concorrente rispetto agli altri, essendo necessario che il suo contributo si sia concretizzato in un ruolo di rilevanza del tutto marginale, tale da risultare trascurabile nell'economia generale dell'iter criminoso. La determinazione della pena, anche in relazione alle circostanze, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione è adeguata se la pena irrogata è prossima ai minimi edittali e comunque ben al di sotto dei valori medi, senza necessità di una specifica e dettagliata motivazione sulla quantità di pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. DE SANTIS Anna Maria - Consigliere

Dott. PAZZI Alberto - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata ad (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di appello di Milano 8 luglio 2016;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. TUTINELLI Vincenzo;
sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa CARDIA Delia, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
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