Cassazione penale Sez. II sentenza n. 19692 del 16 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:19692PEN

Massima

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Il giudice può disporre la confisca di beni di cui il condannato abbia la disponibilità, anche se acquisiti in data anteriore o successiva al reato per cui è intervenuta condanna, qualora risulti una sproporzione tra il valore economico di tali beni e il reddito dichiarato o i proventi dell'attività economica del condannato, senza che sia necessario accertare un nesso di derivazione tra i beni confiscabili e il reato per cui è intervenuta condanna o l'attività criminosa del condannato. La prova della provenienza lecita dei beni non consiste nella mera esibizione di titoli di acquisto formalmente validi, ma nella dimostrazione, attraverso il libero convincimento del giudice, di una proporzionalità tra i beni e le attività economiche consentite del prevenuto, la cui motivazione non deve essere manifestamente illogica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. MA. , N. IL (OMESSO);

2) BE. PA. ;

3) CA. VA. ;

avverso DECRETO del 12/01/2007 CORTE APPELLO di MILANO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAGANO Filiberto; lette le conclusioni del P.G. Dott. GIALANELLA Antonio, che ha chiesto dichiararsi inammissibilita i ricorsi.

OSSERVA

Il difensore di CA. Ma. , persona sottoposta alla misura di prevenzione della…

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