Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10389 del 8 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:10389PEN

Massima

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Il reato di diffamazione non sussiste quando la missiva contenente espressioni critiche nei confronti di altri soggetti manifesta il convincimento dell'autore di non essere tenuto a concorrere a determinate spese, senza eccedere nei toni e risultando funzionale allo scopo perseguito, in assenza di contenuti lesivi della dignità o dell'onorabilità delle persone offese. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che la causa di non punibilità prevista dall'art. 598 c.p. per gli scritti difensivi in senso stretto non trova applicazione nel caso di missive che preannunciano l'intenzione di promuovere una causa civile, tuttavia ciò non è sufficiente a integrare il reato di diffamazione laddove le espressioni utilizzate, pur critiche, non eccedano nei toni e risultino funzionali allo scopo perseguito, senza ledere la dignità o l'onorabilità delle persone offese. In tali ipotesi, il fatto non può ritenersi sussistente. La massima così formulata esprime in modo chiaro, astratto e conciso il principio di diritto fondamentale desumibile dalla sentenza, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato e senza riferimenti al caso specifico o citazioni non essenziali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. MOROSINI E. M. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA presso il TRIBUNALE di NAPOLI;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nata a NAPOLI il 01/09/1967;
avverso la sentenza del 26/01/2017 del GIUDICE di PACE di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Elisabetta Maria Morosini;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. MIGNOLO Olga, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difenso…

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