Cassazione penale Sez. IV ordinanza n. 10495 del 7 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:10495PEN

Massima

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La coltivazione di piante da cui possono essere estratte sostanze stupefacenti, anche in assenza di una destinazione commerciale o di un elevato grado di tossicità delle piante, integra il reato di cui all'art. 73 del D.P.R. n. 309/1990, in quanto condotta di pericolo presunto, a prescindere dalla destinazione d'uso personale del prodotto o dalla modesta entità della coltivazione. Tuttavia, la mancanza o l'insufficienza di effetto drogante del prodotto della coltivazione segna il limite oltre il quale essa diventa penalmente irrilevante, operando la disciplina del reato impossibile. La configurabilità del reato di coltivazione di piante da cui possono ricavarsi sostanze stupefacenti prescinde dalla nozione di coltivazione in senso tecnico-agrario o imprenditoriale, essendo sufficiente anche la mera "coltivazione domestica", salvo il caso in cui essa sia destinata ad un uso esclusivamente personale di quanto coltivato, rientrando allora nella nozione di detenzione. In presenza di un contrasto interpretativo sulla portata applicativa della fattispecie, la questione deve essere rimessa alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORGIGNI Antonio - Presidente

Dott. ZECCA Gaetanino - Consigliere

Dott. KOVERECH Oscar - Consigliere

Dott. AMENDOLA Adelaide - Consigliere

Dott. BLAIOTTA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di GENOVA;

nei confronti di:

1) VA. DO., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 09/11/2006 GIP TRIBUNALE di SAVONA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. AMENDOLA ADELAIDE;

Sentito il Procuratore generale della Repubblica, Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso;

Sentito l'avvocato PAPALIA Ubaldo, che si e' associato alla richiesta del Procuratore …

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