Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28338 del 28 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:28338PEN

Massima

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Il reato di diffamazione commesso mediante l'invio di e-mail offensive della reputazione altrui integra un'ipotesi di diffamazione aggravata, la cui attribuibilità all'imputato può essere desunta dalle risultanze processuali, senza che sia necessaria la prova dell'esclusiva disponibilità dell'account utilizzato, essendo sufficiente l'accertamento che le comunicazioni siano state inviate da tale account nella disponibilità dell'imputato, il quale si sia presentato come autore delle stesse. La causa di non punibilità della provocazione, di cui all'art. 599 c.p., comma 2, non sussiste nel caso in cui il fatto ingiusto altrui consista nell'esercizio di un diritto, come il legittimo esercizio del diritto di critica, non integrando gli estremi di un illecito codificato né di una lesione di regole di civile convivenza apprezzabile in base a un giudizio oggettivo. La graduazione della pena, anche in relazione alle circostanze aggravanti ed attenuanti, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il quale è tenuto a dare conto dell'impiego dei criteri di cui all'art. 133 c.p. con espressioni del tipo "pena congrua" o "pena equa", senza necessità di una specifica e dettagliata spiegazione del ragionamento seguito, salvo che la pena sia di gran lunga superiore alla misura media di quella edittale. Ai fini della pronuncia di condanna generica al risarcimento dei danni in favore della parte civile, non è necessario che il danneggiato provi la effettiva sussistenza dei danni ed il nesso di causalità tra questi e l'azione dell'autore dell'illecito, essendo sufficiente l'accertamento di un fatto potenzialmente produttivo di conseguenze dannose, con rimessione della determinazione del quantum al giudice della liquidazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/12/2018 della Corte di Appello di Brescia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RICCARDI GIUSEPPE;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa PICARDI Antonietta, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, Avv. (OMISSIS), che…

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