Cassazione penale Sez. III sentenza n. 12044 del 14 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:12044PEN

Massima

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Il giudice, nell'applicare una misura cautelare personale, deve valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza sulla base di elementi di prova logici o rappresentativi, i quali, pur non provando la responsabilità dell'indagato oltre ogni ragionevole dubbio, consentano di formulare una qualificata probabilità di colpevolezza. A tal fine, le dichiarazioni della persona offesa costituiscono una prova diretta che, se ritenute attendibili dal giudice, possono integrare di per sé il requisito dei gravi indizi, senza necessità di ulteriori riscontri esterni. Inoltre, in presenza di reati gravi come quello previsto dall'art. 609-octies c.p., opera una presunzione relativa circa la sussistenza delle esigenze cautelari, per cui il giudice è tenuto a motivare solo l'inesistenza di elementi idonei a vincere tale presunzione, salvo che l'indagato abbia allegato specifici elementi contrari. In tal caso, il giudice dovrà fornire una motivazione più pregnante per giustificare il mancato accoglimento di tali deduzioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. SOCCI Angelo M. - Consigliere

Dott. DI STASI Antonell - rel. Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 21/10/2019 del Tribunale di Torino;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Antonella Di Stasi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Barberini Roberta Maria, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 21/10/2019, il Tribunale di Torino …

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