Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30488 del 22 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:30488PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La dichiarazione di illegittimità costituzionale di una norma processuale ha effetti invalidanti e non meramente abroganti, con la conseguenza che la norma incostituzionale deve ritenersi come mai esistita. Pertanto, in caso di declaratoria di incostituzionalità di una norma che esclude l'appello del pubblico ministero avverso le sentenze di proscioglimento, il giudice ha l'obbligo di non applicare tale norma anche per i procedimenti pendenti, facendo rivivere il diritto di appello originariamente esercitato dall'accusa, senza che si sia consolidata alcuna situazione giuridica definitiva. Il principio tempus regit actum non trova applicazione in tali ipotesi, in quanto la declaratoria di incostituzionalità determina una situazione identica a quella in cui la norma incostituzionale non fosse mai esistita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

P.G. presso la Corte d'Appello di Brescia;

nei confronti di:

Ma. Ma. Ro. , nata a (OMESSO);

avverso la sentenza del Gup presso il Tribunale di Bergamo in data 9 dicembre 2002;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dott. Domenico Gallo;

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, Dr. MARTUSCIELLO Vittorio, il quale ha concluso chiedendo la conversione del ricorso in appello.

osserva:

SVOLGIMEN…

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