Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35028 del 10 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:35028PEN

Massima

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Il diritto di critica politica, pur ampiamente riconosciuto dalla giurisprudenza, non può trasformarsi in un diritto alla diffamazione sistematica degli avversari. Quando la critica trascende in attacchi personali e ingiustificati alla sfera morale degli avversari, non può più ritenersi legittimo esercizio del diritto di critica. Affinché la critica politica possa essere considerata legittima, essa deve fondarsi su fatti certi e non può consistere in meri attacchi personali privi di adeguata documentazione. Il bilanciamento tra il diritto dei cittadini ad essere informati sui programmi e le idee dei competitori politici e il diritto degli stessi, anche se rivestono cariche pubbliche, alla tutela della propria reputazione, impone di ritenere illecite le espressioni offensive e denigratorie della sfera morale degli avversari politici, anche se utilizzate in campagna elettorale, quando non siano sorrette da un effettivo interesse pubblico all'informazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PE. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 26/09/2007 CORTE APPELLO di CATANZARO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. MARASCA GENNARO;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Dr. Di Popolo Angelo, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore della parte civile avv. Cerasaro Pietro in sostituzione dell'avvoc…

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