Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21741 del 26 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:21741PEN

Massima

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L'impugnazione proposta dall'imputato avverso la sentenza del giudice di pace che lo abbia condannato ad una pena pecuniaria e al risarcimento del danno in favore della parte civile, qualora non sia espressamente impugnato il capo relativo alle statuizioni civili, è qualificabile come appello e non come ricorso per cassazione, in virtù dell'articolo 574, comma 4, del codice di procedura penale, applicabile anche nel procedimento davanti al giudice di pace ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo n. 274 del 2000, il quale prevede che l'impugnazione dell'imputato contro la sentenza di condanna penale estende i suoi effetti alle statuizioni civili dipendenti dalla condanna. Pertanto, in tali casi, l'ordinanza che dichiara inammissibile l'impugnazione dell'imputato deve essere annullata e gli atti devono essere trasmessi al tribunale competente per il giudizio di secondo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) PE. AN. n. il (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 27/06/2008 del TRIBUNALE di NOLA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANDRELLI Gian Giacomo.

IN FATTO

La difesa di PE.An. interpone ricorso avverso l'Ordinanza del Presidente del Tribunale di Nola che, in data 27 giugno 2008 ha dichiarato inammissibile l'appello promosso dal medesimo avverso la sentenza 7 febbraio 2008 del Giudice …

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