Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da una dipendente del Corpo Forestale dello Stato avverso il provvedimento con cui l'Amministrazione aveva richiesto il rimborso delle spese di gestione relative all'alloggio di servizio occupato dalla ricorrente, ha affermato il seguente principio di diritto: L'assegnazione di un alloggio di servizio a titolo gratuito, connesso all'incarico ricoperto dal dipendente pubblico, comporta a carico dell'assegnatario l'obbligo di sostenere le spese per le riparazioni di piccola manutenzione, i danni prodotti per colpa o negligenza, nonché le spese per i consumi diretti (acqua, energia elettrica, riscaldamento, smaltimento rifiuti), indipendentemente dall'esistenza di un formale atto di concessione e dalla circostanza che l'alloggio sia stato utilizzato in modo sporadico, essendo sufficiente la messa a disposizione permanente dello stesso. Tale obbligo trova fondamento nella disciplina dettata dal decreto interministeriale del 23 novembre 2007, che regola la materia degli alloggi di servizio, e non è escluso dalla mancata preventiva informazione all'assegnatario circa il sistema tariffario applicabile, né può ritenersi prescritto in base ai termini ridotti previsti per i rapporti di locazione, trattandosi di un rapporto di concessione gratuita. Pertanto, l'Amministrazione può legittimamente richiedere il rimborso delle spese sostenute, anche mediante trattenuta sullo stipendio del dipendente, senza che ciò integri una violazione del principio di affidamento.