Consiglio di Stato sentenza n. 621 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:621SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in materia di condono edilizio di opere realizzate in aree sottoposte a vincolo paesaggistico, afferma che: 1. Il nulla osta dell'ente locale, espressione dell'esercizio di valutazioni tecniche, deve contenere un'adeguata motivazione che indichi i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell'Amministrazione, in relazione alle risultanze dell'istruttoria. 2. La motivazione può ritenersi adeguata quando risponde a un modello che contempli, in modo dettagliato, la descrizione dell'edificio, del contesto paesaggistico in cui esso si colloca e del rapporto tra edificio e contesto, anche mediante l'indicazione dell'impatto visivo al fine di stabilire se esso si inserisca in maniera armonica nel paesaggio. 3. L'eventuale annullamento del nulla osta paesaggistico comunale, da parte della Soprintendenza, risulta riferibile a qualsiasi vizio di legittimità, ivi compreso l'eccesso di potere in ogni sua figura sintomatica (sviamento, insufficiente motivazione, difetto di istruttoria, illogicità manifesta). 4. Tuttavia, la Soprintendenza non può effettuare un riesame complessivo delle valutazioni compiute dall'ente competente, tale da consentire la sovrapposizione o sostituzione di una nuova valutazione di merito a quella compiuta in sede di rilascio dell'autorizzazione, salvo il caso in cui l'ente locale non abbia adempiuto all'obbligo di motivare in maniera adeguata in ordine alla compatibilità paesaggistica dell'opera. 5. I piani territoriali paesistici costituiscono il parametro di riferimento ai fini della valutazione di compatibilità richiesta ai sensi dell'art. 32 della legge n. 47/1985 ai fini della definizione della accoglibilità della domanda di sanatoria, anche quando l'immobile sia stato realizzato in epoca antecedente rispetto all'imposizione del vincolo discendente dal P.T.P. 6. Pertanto, la Soprintendenza può legittimamente annullare il nulla osta comunale quando la motivazione di quest'ultimo risulti inadeguata ed apodittica, non avendo dato conto di avere effettuato, con quali considerazioni ed effetti, l'imprescindibile giudizio di compatibilità del manufatto con i valori tutelati dal vincolo paesaggistico.

Sentenza completa

Pubblicato il 25/01/2019

N. 00621/2019REG.PROV.COLL.

N. 09626/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9626 del 2014, proposto dal signor ((omissis)), rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), presso il cui studio è elettivamente domiciliato in Roma, viale delle Milizie, n. 114;

contro

il Ministero per i beni le attività culturali ed il turismo, in persona del Ministro
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’Avvocatura generale dello Stato, presso la cui sede domicilia per legge in Roma, via dei Portoghesi, n. 12;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. per il Lazio, Sez. II-
quater
, 21 maggio 2014 n. 5386, resa tra le parti.

Visti il ricorso in appello e i relativi alleg…

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