Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1713 del 16 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:1713PEN

Massima

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Il soggetto che proferisce espressioni ingiuriose nei confronti di pubblici ufficiali durante un controllo di polizia, anche prima del protrarsi del fermo, non può invocare l'esimente della provocazione di cui all'art. 599 c.p., comma 2, in quanto il "fatto ingiusto" presupposto dalla norma non sussiste. In tali casi, la condotta dell'imputato integra il reato di ingiuria aggravata ai sensi dell'art. 594 c.p., comma 1, tenuto conto delle circostanze in cui il fatto si è svolto e della durata del fermo, senza che il giudice debba formulare un'espressa valutazione di attendibilità delle deposizioni testimoniali, essendo sufficiente una motivazione adeguata e coerente sulla base degli elementi probatori acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. IACOBELLIS Marcello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) FA. PI., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 30/01/2007 GIUDICE DI PACE di BRESCIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. IACOBELLIS MARCELLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FEBBRARO G., che ha concluso trattasi di appello trasmissione degli atti al Giudice di competente.

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