Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria giurisdizione, ha stabilito che: 1. L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive è un provvedimento amministrativo vincolato, la cui adozione non richiede la previa comunicazione di avvio del procedimento, in quanto trattasi di atto doveroso che presuppone un mero accertamento tecnico sulla consistenza delle opere realizzate e sul loro carattere abusivo. 2. L'esistenza di un sequestro penale sull'immobile incide solo temporaneamente sull'esecuzione dell'ordine di demolizione, senza incidere sulla legittimità dello stesso, essendo sufficiente che il termine per l'ottemperanza decorra dalla revoca del sequestro e reintegro nella disponibilità del bene. 3. L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive è legittimo anche in assenza di espressa indicazione delle aree da acquisire al patrimonio comunale in caso di inottemperanza, in quanto tale individuazione può essere compiuta con atti successivi aventi natura meramente dichiarativa e ricognitiva. 4. Ai fini dell'applicazione della sanzione pecuniaria prevista dall'art. 31, comma 4-bis, del d.P.R. n. 380/2001, introdotta dalla legge n. 164/2014, rileva il momento dell'adozione dell'ordine di demolizione e non quello della realizzazione dell'abuso, non operando il principio di irretroattività delle sanzioni più gravi. 5. L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive è legittimo anche in zone sottoposte a vincolo paesaggistico, essendo sufficiente l'accertamento della realizzazione di interventi in assenza del prescritto titolo abilitativo, a prescindere dalla necessità dell'autorizzazione paesaggistica.