Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15795 del 15 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:15795PEN

Massima

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La condotta partecipativa all'associazione per delinquere di stampo mafioso di cui all'articolo 416-bis c.p. è a forma libera, nel senso che il partecipe può realizzare il comportamento penalmente rilevante in forme e con contenuti diversi, purché da essi sia desumibile il fine di contribuire in modo apprezzabile alla realizzazione degli scopi dell'associazione. Tuttavia, perché possa ritenersi integrata la fattispecie associativa, è necessario che le condotte accertate a carico dell'indagato siano effettivamente espressive di una volontà partecipativa ovvero volte a contribuire alla vita del clan, e non siano invece sintomatiche di un mero rapporto diretto e fiduciario tra l'indagato e il capo clan, finalizzato all'esclusiva tutela degli interessi personali di quest'ultimo. Pertanto, la mera conoscenza di ambienti criminali, l'esecuzione di ordini impartiti dal capo clan, l'assenza di reati commessi dall'indagato e la mancata indicazione dello stesso da parte dei collaboratori di giustizia come sodale del gruppo, pur potendo costituire elementi indiziari, non sono di per sé sufficienti a integrare la prova della partecipazione dell'indagato all'associazione mafiosa, essendo necessario che le condotte accertate siano effettivamente espressive di una volontà di contribuire in modo apprezzabile alla realizzazione degli scopi del sodalizio criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. BONITO Francesco - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 465/2015 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 28/05/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con ordinanza del 28 maggio 2015 il Tribunale di Catanzaro, adito ai sensi dell'articolo 309 c.p.p., rigettava l'istanza di riesame proposta da (OMISSIS)…

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