Cassazione penale Sez. II ordinanza n. 49267 del 22 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:49267PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso proposto dal Procuratore Generale avverso la sentenza di proscioglimento emessa dal Tribunale, ritiene che, venute meno le norme che impedivano il giudizio di appello su impugnazione del pubblico ministero, il ricorso debba essere convertito in appello ai sensi dell'art. 569, comma 3, c.p.p., in quanto le doglianze contenute nel ricorso sono anche di merito e, pertanto, rientrano nella previsione dell'art. 606, comma 1, lett. e), c.p.p. Ciò in applicazione del principio secondo cui, qualora l'impugnazione proposta sia quella eccezionale del ricorso "per saltum", la Corte di cassazione deve interpretare la volontà della parte per stabilire di quale mezzo abbia realmente inteso avvalersi e, in caso di dubbio, deve privilegiare il tipo ordinario di gravame, convertendo il ricorso in appello quando le censure, pur formalmente qualificate come violazione di legge, si rivelino sostanzialmente dirette avverso la valutazione delle prove in ordine a una questione di mero fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro A. - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI PALERMO;

nei confronti di:

1) LU. AN. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3541/2007 TRIBUNALE di PALERMO, del 14/12/2007;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/12/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CHINDEMI DOMENICO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DI CASOLA Carlo, che ha conclu…

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