Il provvedimento di demolizione di opere edilizie realizzate in assenza di titolo abilitativo è un atto dovuto e vincolato, che non richiede una specifica motivazione in ordine alla prevalenza dell'interesse pubblico alla rimozione dell'abuso, sussistente in re ipsa, né la previa comunicazione di avvio del procedimento, essendo sufficiente l'accertamento tecnico dell'amministrazione che ne attesti la realizzazione in difetto di titolo. Pertanto, il Comune è legittimato a ordinare la demolizione delle opere abusive, anche in assenza di una precedente ingiunzione ai sensi dell'art. 31 del d.P.R. n. 380/2001, qualora il territorio comunale sia sottoposto a vincolo paesaggistico, in applicazione della procedura "velocizzata" di cui all'art. 27, comma 2, del medesimo decreto. La natura pertinenziale dell'intervento o il suo volume non superiore al 20% di quello dell'opera principale devono essere specificamente provati dal destinatario dell'ordine di demolizione, non potendo essere desunti in via presuntiva dalla semplice documentazione fotografica o dalla descrizione contenuta nell'ordinanza. L'omessa allegazione degli atti istruttori non determina l'illegittimità del provvedimento, ove il suo contenuto sia riportato in modo sufficientemente analitico nell'atto impugnato.