Cassazione penale Sez. II sentenza n. 49240 del 22 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:49240PEN

Massima

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La disciplina della prescrizione del reato, in quanto norma di natura sostanziale che elimina la punibilità, rientra tra le "disposizioni più favorevoli al reo" di cui all'art. 2 c.p. e, pertanto, è soggetta al principio di retroattività. Tuttavia, il legislatore può derogare a tale principio, purché ricorra una sufficiente ragione giustificativa, come nel caso della disciplina transitoria dettata dalla Legge n. 251 del 2005, art. 10, la cui parziale illegittimità costituzionale è stata dichiarata dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 393 del 2006. In particolare, la Corte ha ritenuto irragionevole la scelta di individuare il momento della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado come discrimine per l'applicazione della disciplina più favorevole, in quanto tale incombente non connota indefettibilmente tutti i processi penali di primo grado, essendone esclusi i riti alternativi, come il giudizio abbreviato. Pertanto, la Corte Costituzionale ha eliminato tale opzione derogatoria, mentre ha ritenuto ragionevoli le residue deroghe previste dalla disciplina transitoria, come la pendenza del processo in appello o in Cassazione. Inoltre, in applicazione del principio del favor rei, il termine massimo di prescrizione, pari a quindici anni, deve essere calcolato a partire dalla data del reato presupposto, qualora non sia noto il momento in cui si è verificata la ricezione degli assegni, oggetto del reato di ricettazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - rel. Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AR. CL. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2269/2003 CORTE APPELLO di CATANIA, del 11/02/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/12/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIULIANO CASUCCI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DI CASOLA Carlo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCE…

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