Consiglio di Stato sentenza breve n. 776 del 2018

ECLI:IT:CDS:2018:776SENB

Massima

Generata da Simpliciter
Il titolo edilizio legittimamente rilasciato dall'amministrazione comunale non può essere successivamente annullato in via di autotutela e sanzionato con l'ordine di demolizione dell'opera edilizia realizzata, senza il previo annullamento formale del titolo originario. L'amministrazione, infatti, non può disporre direttamente la demolizione di un manufatto realizzato in conformità a un titolo edilizio ancora formalmente valido, ma deve previamente annullare il titolo stesso, nel rispetto del principio di legalità e del legittimo affidamento del privato. Pertanto, l'ordine di demolizione adottato senza il previo annullamento del titolo edilizio originario è illegittimo, in quanto viola il principio di tutela dell'affidamento del privato nella stabilità del provvedimento amministrativo favorevole già rilasciato. L'amministrazione, per poter legittimamente ordinare la demolizione di un'opera edilizia, deve previamente annullare in autotutela il titolo edilizio originariamente rilasciato, nel rispetto delle garanzie procedimentali previste dalla legge, senza poter far discendere l'annullamento del titolo in modo implicito dall'ordine di demolizione. Il principio di legalità e di tutela dell'affidamento del privato impongono, infatti, che l'annullamento del titolo edilizio sia adottato mediante un provvedimento espresso e motivato, che consenta all'interessato di esercitare pienamente il proprio diritto di difesa.

Sentenza completa

Pubblicato il 07/02/2018

N. 00776/2018REG.PROV.COLL.

N. 06059/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm.
sul ricorso numero di registro generale 6059 del 2017, proposto dal signor Giovanni Fardone, rappresentato e difeso dall’avvocato Rita Matticoli, presso il cui studio è elettivamente domiciliato in Roma, via Gramsci, n. 24;

contro

il Comune di Macchia di Isernia, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato Vincenzo Colalillo, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Clementino Palmiero in Roma, via Albalonga, n. 7;
gli eredi della signora Martino Maria, intimati impersonalmente e collettivamente, non costituiti in giudizio;

per la riforma:

della sentenza d…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.