Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25744 del 23 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:25744PEN

Massima

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La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno può essere applicata nei confronti di un soggetto ritenuto portatore di pericolosità qualificata ai sensi della legge n. 159 del 2011, articolo 4, sulla base di una adeguata, puntuale ed analitica motivazione che faccia riferimento a precedenti penali e all'appartenenza del soggetto a un clan camorristico, senza che sia necessario fornire ulteriori giustificazioni in ordine all'attuale pericolosità dello stesso. Il ricorso per cassazione avverso il provvedimento che dispone tale misura di prevenzione è ammesso soltanto per violazione di legge, non essendo sufficiente la mera deduzione di un vizio di motivazione, in assenza di specifici rilievi che contrastino con le puntuali argomentazioni dei giudici di merito. L'inammissibilità del ricorso per manifesta infondatezza comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle Ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 26/04/2016 della CORTE APPELLO di NAPOLI
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FABIO DI PISA;
sentite le conclusioni del PG il quale ha chiesto dichiararsi la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Napoli, con decreto in data 26/04/2016, confermava il decreto emesso il 05/04/2015 dal Tribunale di Benevento quanto all'applicazione nei confro…

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