Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20510 del 23 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:20510PEN

Massima

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La presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari e di adeguatezza della custodia cautelare in carcere, di cui all'art. 275, comma 3, cod. proc. pen., è prevalente rispetto alla norma generale stabilita dall'art. 274 cod. proc. pen., con la conseguenza che se il titolo cautelare riguarda i reati previsti dall'art. 275, comma 3, cod. proc. pen., detta presunzione fa ritenere sussistente, salvo prova contraria non desumibile dalla sola circostanza relativa al mero decorso del tempo (anche trascorso in esecuzione della misura), i caratteri di attualità e concretezza del pericolo. La presunzione di cui all'art. 275, comma 3, cod. proc. pen. è stata ritenuta legittima dalla Corte costituzionale con sentenza n. 57 del 2013, che ha comunque stabilito che tale presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere può essere superata quando, in relazione al caso concreto, siano acquisiti elementi specifici dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfatte con altre misure, elementi che tuttavia non sono stati rinvenuti nel caso di specie. Pertanto, la mera circostanza del decorso del tempo, anche se prossimo alla misura della pena inflitta, non è sufficiente a far venir meno la presunzione di pericolosità di cui all'art. 275, comma 3, cod. proc. pen., salvo che non siano acquisiti elementi specifici che dimostrino la possibilità di soddisfare le esigenze cautelari con misure diverse dalla custodia cautelare in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Fr.Fr. nato il (Omissis) a R C
avverso l'ordinanza in data 25/01/2024 del TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ANTONIO SARACO;
letta la requisitoria del Pubblico ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale PIETRO MOLINO, che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Fr.Fr. , per il tramite del proprio difensore, impugna l'ordinanza in data 25/01/2024 del Tribunale di Reggio …

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