Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11619 del 26 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:11619PEN

Massima

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Il rilascio di una dichiarazione sostitutiva di atto notorio contenente false attestazioni, rese con coscienza e volontà di ingannare l'autorità competente al fine di ottenere un'attestazione di qualificazione per l'esecuzione di lavori pubblici, integra il reato di falso ideologico in atto pubblico, anche qualora il soggetto agente non abbia tratto alcun effettivo beneficio dalla condotta illecita, in quanto la ratio della norma incriminatrice è volta a tutelare la veridicità e l'affidabilità delle dichiarazioni rese all'amministrazione pubblica, a prescindere dall'effettivo conseguimento del risultato perseguito. Pertanto, il dolo del reato di falso ideologico in atto pubblico sussiste qualora l'agente abbia agito con coscienza e volontà di dichiarare il falso, indipendentemente dalla sussistenza di un concreto vantaggio o profitto derivante dalla condotta illecita, essendo sufficiente la mera idoneità della dichiarazione falsa a trarre in inganno l'autorità competente. Inoltre, la buona fede del soggetto agente, quale causa di esclusione della responsabilità penale, non può essere desunta dalla successiva revoca dell'incarico di direttore tecnico, in quanto tale comportamento è compatibile con la consapevolezza della irregolarità della precedente dichiarazione, ma non esclude la preordinata volontà di dichiarare il falso al momento del rilascio dell'attestazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro Presidente del 30/11/2 -

Dott. BEVERE Antonio rel. Consigliere SENTE -

Dott. VESSICHELLI Maria Consigliere N. 2 -

Dott. ZAZA Carlo Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo Consigliere N. 33935/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2379/2009 CORTE APPELLO di CATANIA, del 16/11/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 30/11/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Cesqui Elisabetta, che ha…

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