Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 48463 del 30 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:48463PEN

Massima

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La presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p. può essere superata non solo con la dimostrazione della definitiva rescissione del vincolo associativo, ma anche con l'acquisizione di specifici elementi che escludano ragionevolmente la pericolosità dell'indagato, come l'allontanamento dall'ambiente criminale e territoriale di riferimento, la cessazione dei legami con i soggetti appartenenti all'associazione e l'assenza di attualità del pericolo di recidiva, valutati in relazione alla condotta pregressa e alla sua evoluzione nel tempo. In tali ipotesi, il giudice può ritenere non più sussistenti le esigenze cautelari, nonostante la permanenza di gravi indizi di colpevolezza, e disporre l'annullamento della misura cautelare disposta. Tale valutazione, fondata sull'interpretazione giurisprudenziale consolidata e sorretta da adeguata motivazione, non è sindacabile in sede di legittimità, se immune da vizi logici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - rel. Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Napoli;

nel procedimento penale nei confronti di:

De. Fr. Gi. ;

avverso l'ordinanza ex articolo 309 c.p.p. del tribunale di Napoli, emessa in data 9.6.2008;

letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

udita la relazione del Cons. Dott. F. Ippolito;

udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. D…

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