Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6910 del 22 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:6910PEN

Massima

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La pericolosità sociale, oltre ad essere presupposto ineludibile della confisca di prevenzione, è anche "misura temporale" del suo ambito applicativo. Pertanto, nel caso di pericolosità c.d. qualificata, propria dei soggetti ritenuti appartenenti ad associazioni per delinquere di stampo mafioso, il giudice deve accertare se tale pericolosità investa l'intero percorso esistenziale del proposto o se sia individuabile un momento iniziale ed un termine finale, al fine di stabilire se siano suscettibili di ablazione tutti i beni riconducibili al proposto ovvero soltanto quelli ricadenti nel periodo temporale individuato. La presunzione di illecita provenienza dei beni ha natura di presunzione relativa e per l'assolvimento dell'onere probatorio posto a carico del soggetto inciso è sufficiente la mera allegazione di fatti, situazioni o eventi che, ove riscontrabili, siano idonei, "ragionevolmente e plausibilmente", ad indicare la lecita provenienza dei beni. Inoltre, in tema di misure di prevenzione antimafia, sono soggetti a confisca anche i beni acquisiti dal proposto in epoca antecedente a quella cui si riferisce l'accertamento della pericolosità, purché ne risulti la sproporzione rispetto al reddito ovvero la prova della loro illecita provenienza da qualsivoglia tipologia di reato. Infine, ai fini della formulazione del giudizio di pericolosità, funzionale all'adozione di misure di prevenzione, è legittimo avvalersi di elementi di prova e/o indiziari tratti da procedimenti penali, benché non ancora conclusi, e, nel caso di processi definiti con sentenza irrevocabile, anche indipendentemente dalla natura delle statuizioni terminali in ordine all'accertamento della penale responsabilità dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso il decreto n. 64/2013 CORTE APPELLO di MILANO, del 21/02/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA MICCOLI;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. Pietro GAETA, ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto del 26 febbraio 2014 la Corte di appello di Milano ha confermato il provvedimento emesso in data 7 maggio 2013 dal Tribunale di Varese, con il quale era stata applicata la misura di prev…

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