ECLI:IT:CASS:2002:36339PEN
F. P., accusato di avere procurato lesioni personali al cognato M. A. e di avere percosso la sorella F. C., veniva condannato alle pene di giustizia, oltre al risarcimento dei danni alla parte civile A. M. ed al pagamento delle spese di giustizia e di quelle sostenute dalla parte civile, dal Tribunale monocratico di Catanzaro con sentenza emessa in data 22 febbraio 2000, confermata sostanzialmente dalla Corte di Appello della stessa Città con sentenza del 24 gennaio 2002. Avverso la decisione di secondo grado proponeva ricorso per cassazione F. P. che deduceva i seguenti motivi di impugnazione: 1) Violazione di norme processuali stabilite a pena di nullità, di inutilizzabilità e di inammissibilità, in quanto la testimonianza di M. A. era stata acquisita in violazione della legge in quanto nel corso della deposizione era stata data lettura della querela sporta dal M. 2) Mancanza e/o manifesta illogicità della motivazione della sentenza perché la Corte di merito si era li…
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