Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 53346 del 23 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:53346PEN

Massima

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Il reato di sottrazione o occultamento di beni sottoposti a pignoramento e affidati in custodia, previsto dall'art. 334 c.p., comma 2, è procedibile a querela della persona offesa. Tuttavia, qualora il fatto possa essere ricondotto alla fattispecie di inadempimento di obblighi inerenti alla custodia di cose pignorate, di cui all'art. 388 c.p., comma 3, il reato è procedibile d'ufficio. In tal caso, il decorso del termine di prescrizione, in assenza di significative sospensioni, determina l'obbligo di dichiarare l'estinzione del reato, anche qualora il motivo di ricorso per cassazione, se accolto, potrebbe condurre a un annullamento con rinvio per un nuovo giudizio, poiché ciò comporterebbe un indebito procrastinamento della conclusione del procedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 53/16 della Corte d'Appello di Cagliari, Sezione Distaccata di Sassari del 28/01/2016;
esaminati gli atti e letti il ricorso ed il provvedimento decisorio impugnato;
udita in Camera di consiglio la relazione del Consigliere, Dott. VILLONI O.;
sentito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dr. BALSAMO A., che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per intervenuta prescrizione.
FATTO E DIRITTO
Co…

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