Cassazione penale Sez. I sentenza n. 40680 del 9 ottobre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:40680PEN

Massima

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Il rifiuto di fornire le proprie generalità alle autorità di polizia nell'esercizio delle loro funzioni, quando legittimamente richieste, integra il reato di cui all'art. 651 c.p. (rifiuto di fornire indicazioni sulla propria identità personale), a prescindere dal fatto che il soggetto sia o meno in possesso di documenti di identificazione. Il reato sussiste anche qualora il rifiuto riguardi soltanto la comunicazione del nome e cognome, senza l'esibizione di documenti, in quanto l'obbligo di identificazione personale imposto dalla norma penale non si esaurisce nella mera esibizione di documenti, ma implica il dovere di fornire le proprie generalità verbalmente, quando richiesto dalle autorità competenti nell'ambito delle loro attribuzioni. Il giudice di merito, nel valutare la prova, può dare prevalente credito alle dichiarazioni testimoniali degli agenti di polizia intervenuti, rispetto ad eventuali contraddizioni o imprecisioni riscontrate in altre deposizioni, ove ritenga che il complessivo quadro probatorio consenta di ricostruire in modo logico e coerente la dinamica del fatto e l'attribuibilità della condotta all'imputato. L'obbligo di comunicare tempestivamente al giudice il legittimo impedimento a comparire per concomitanti impegni professionali grava sul difensore, il quale deve assicurarsi che l'istanza di rinvio pervenga all'autorità giudiziaria prima della celebrazione dell'udienza, al fine di consentire l'adozione dei necessari provvedimenti organizzativi; il mancato rispetto di tale onere non determina, di per sé, alcun vizio di assistenza dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. NOVIK Adet Ton - rel. Consigliere

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2064/2012 CORTE APPELLO di ANCONA, del 17/06/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/05/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ADET TONI NOVIK;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RILEVATO IN FATTO
1. Con sentenza emessa il 9 dicembre 2011 il tribunale di Ascoli Piceno, sezione distaccata di ((omissis…

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