Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36623 del 22 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:36623PEN

Massima

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Il rilascio di dichiarazioni mendaci in una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, pur non essendo previsto espressamente dall'art. 483 c.p., integra comunque il reato di falsità ideologica in atto pubblico, in virtù del rinvio operato dall'art. 76 del D.P.R. n. 445/2000, il quale considera tali dichiarazioni come fatte a pubblico ufficiale. La giurisprudenza di legittimità è ormai consolidata nel ritenere che la condotta incriminata sia quella descritta nell'art. 76 del D.P.R. n. 445/2000, mentre l'art. 483 c.p. individua la sanzione applicabile, in considerazione del fatto che la dichiarazione sostitutiva è preordinata alla formazione di un atto destinato a provare la verità dei fatti attestati e a produrre specifici effetti giuridici. Pertanto, il giudice non può assolvere l'imputato per il reato di falsità ideologica in atto pubblico, ritenendo che la fattispecie non sia integrata, ma deve procedere all'ulteriore corso del procedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Lui - Presidente

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di PALERMO;

nei confronti di:

AC. MA. IL. , N. IL (OMESSO);

avverso la SENTENZA del 07/11/2008 TRIBUNALE di TERMINI IMERESE;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

lette le conclusioni del P.G., che ha chiesto l'annullamento con rinvio.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza in data…

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