Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25930 del 7 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:25930PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La partecipazione ad un'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, ai sensi dell'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, può essere desunta anche dalla commissione di uno dei reati-fine posti in essere dagli associati, come l'acquisto e il trasporto di sostanze stupefacenti, qualora tali condotte siano reiterate e riconducibili ad un collaudato modus operandi, dimostrato dalle risultanze investigative, quali le intercettazioni telefoniche ed ambientali, gli arresti e i sequestri di droga. In tali casi, la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e l'adeguatezza della misura cautelare della custodia in carcere, in applicazione della presunzione di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., possono essere ritenute in assenza di elementi che comprovino condizioni di salute particolarmente gravi, incompatibili con lo stato di detenzione, tali da prevalere sulla presunzione di adeguatezza esclusiva della custodia in carcere. La valutazione della gravità indiziaria e dell'adeguatezza della misura cautelare deve essere effettuata dal giudice in modo congruo, logico ed aderente agli elementi acquisiti, senza che possa rilevare la mera prospettazione di un'interpretazione alternativa, egualmente corretta sul piano logico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - rel. Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) NI. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1508/2009 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 05/01/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. STEFANO PALLA;

sentite le conclusioni del PG Dott. FEBBRARO Giuseppe, che ha chiesto il rigetto.

udito il difensore avv. Manna S..

FATTO E DIRITTO

Ni. An. , a mezzo del proprio difensore, ricorre avverso l'ordinanza 7.1.10…

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