Il diniego del nulla osta all'ingresso di lavoratori extracomunitari per assunzioni stagionali in agricoltura è legittimo quando l'amministrazione accerti, sulla base di elementi oggettivi, che il datore di lavoro ha precedentemente ottenuto nullaosta senza poi procedere effettivamente all'assunzione dei lavoratori, dimostrando così un utilizzo strumentale e distorto dello strumento del nullaosta per favorire l'ingresso in Italia di stranieri al di fuori dei limiti previsti dalla legge. In tali casi, l'amministrazione può legittimamente presumere l'assenza di una reale necessità di manodopera da parte del datore di lavoro e negare il nullaosta richiesto, senza che il datore di lavoro abbia fornito elementi idonei a smentire tale presunzione, come la prova concreta delle dimensioni e delle effettive esigenze della propria attività produttiva. Il provvedimento di diniego, adottato in applicazione di direttive ministeriali volte a contrastare l'uso distorto del sistema delle quote stagionali in agricoltura, non viola l'obbligo di motivazione né i principi di cui all'art. 22 del d.lgs. 286/98 in materia di ingresso e soggiorno di lavoratori extracomunitari.