Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 49135 del 6 dicembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:49135PEN

Massima

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Il vincolo associativo finalizzato al traffico illecito di sostanze stupefacenti può fondarsi anche sul rapporto durevole che accomuna il fornitore di droga e gli spacciatori che la ricevono per immetterla nel consumo al minuto, purché vi sia consapevolezza di operare nell'ambito di un'unica organizzazione e di contribuire con i ripetuti apporti alla realizzazione del fine comune di trarre profitto dal commercio di droga. A tal fine, non è necessaria una complessa e articolata organizzazione, essendo sufficiente l'esistenza di strutture, anche rudimentali, deducibili dalla predisposizione di mezzi per il perseguimento del fine comune, create in modo da concretare un supporto stabile e duraturo alle singole deliberazioni criminose, con il contributo dei singoli associati. La prova del vincolo permanente, nascente dall'accordo associativo, può essere data anche per mezzo dell'accertamento di "facta concludentia", quali i contatti continui tra gli spacciatori, i frequenti viaggi per il rifornimento della droga, le basi logistiche, le forme di copertura e i beni necessari per le operazioni delittuose, le forme organizzative, sia di tipo gerarchico che mediante divisione dei compiti tra gli associati, la commissione di reati rientranti nel programma criminoso e le loro specifiche modalità esecutive. Inoltre, ai fini della configurabilità dell'associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, non è richiesto un patto espresso fra gli associati, potendo desumersi la prova del vincolo dalle modalità esecutive dei reati-fine e dalla loro ripetitività, dalla natura dei rapporti tra i loro autori, dalla ripartizione di compiti e ruoli fra i vari soggetti in vista del raggiungimento del comune obiettivo di effettuare attività di commercio di stupefacenti. Infine, la costituzione del sodalizio criminoso non è esclusa per il fatto che lo stesso sia per lo più imperniato attorno a componenti dello stesso nucleo familiare, poiché i rapporti parentali o coniugali, sommandosi al vincolo associativo, lo rendono ancora più pericoloso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. SERPICO Frances - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA F.P. - Consigliere

Dott. DE AMICIS G. - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI NAPOLI;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 3353/2013 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 08/05/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GAETANO DE AMICIS;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. Elisabetta Cesqui, che ha concluso per l'annullamento con rinvio.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanz…

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